seconda edizione

Premio Letterario Nazionale  "Sebastiano Addamo"

2006-2007

elenco testi ammessi al concorso

copertina (quando disponibile)

 autore - titolo - casa editrice

scheda del libro (quando disponibile)

 

 

Raffaele Nigro

"Giustiziateli sul campo"

Rizzoli - Milano

Data di Pubblicazione: 2006

 

Il libro Letteratura e banditismo da Robin Hood ai giorni nostri

Li briganti facevano li guappi, sfoggiavano tutti da signori granni, speravano di fare altri ricatti ma Gesù Cristu li mandò malanni.

La figura del bandito è fra le più ambigue e controverse della storia. Da personaggio leggendario circondato da un alone romantico come Robin Hood il gentiluomo che rubava ai ricchi per donare ai poveri al malvivente sanguinario che semina il terrore e calpesta la legge, come il terribile brigante Gasparoni, il bandito è sempre riuscito a ritagliarsi una posizione di spicco nel nostro immaginario. Che sia il difensore del popolo angariato dai potenti, o più banalmente un coraggioso furfante che ignora i vincoli del diritto, incarna in sé l'aspirazione universale dell'uomo alla libertà, e non può fare a meno di alimentare con le sue gesta una fiorita mitologia. La letteratura di ogni epoca, la pittura, e ultimo ma solo in ordine di tempo il cinema, si sono accostati con una molteplicità di vedute, interpretazioni e invenzioni al fenomeno del brigantaggio. Da Roque Guinart a Karl Moor a Garibaldi a Pancho Villa, da Fra' Diavolo a Salvatore Giuliano, per culminare con Che Guevara, divenuto l'eroe simbolo di un'intera generazione, questi personaggi così diversi tra loro per ispirazione e intenti hanno praticato, nei secoli, forme di lotta e di rivolta che gli studiosi hanno successivamente classificato sotto le etichette di banditismo, brigantaggio e ribellismo. Del resto gli studi approfonditi su questo fenomeno sono recenti, e la prima analisi impostata in modo scientifico risale agli anni Sessanta del Novecento. Per questo l'opera di Raffaele Nigro appare ancora più meritoria e coraggiosa. Nel mare magnum di eventi e di storie, Nigro ha intrapreso il difficile compito di raccogliere e catalogare in uno studio unitario e imprescindibile la letteratura del e sul banditismo, scritta in Italia dal medioevo ai giorni nostri. Essenziali i riferimenti alle altre letterature, così come i legami e le contaminazioni continue con le altre arti, che portano l'autore a compiere una comparazione sistematica fra le più varie culture ed espressioni. Scaturisce da quest'analisi una riflessione puntuale e critica sulle motivazioni di un fenomeno affascinante, romantico e drammatico insieme. Riflessione che diviene politica, sui temi del brigantaggio postunitario, sulla Questione Meridionale e sugli influssi esercitati sul ribellismo armato del nostro tempo, ma che è anche storica nella ricostruzione di un percorso analizzato spesso in modo frammentario, e sociale, in quanto orbita intorno a una figura che resta sempre, universalmente, umana.
 

 

 

Lorenzo Mondo

"Quell'antico ragazzo"

vita di Cesare Pavese

Rizzoli - Milano

Data di Pubblicazione: 2006

 

Il libro Vita di Cesare Pavese

Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell'uomo di noi e degli altri.
Il 27 agosto 1950 il corpo senza vita di Cesare Pavese venne ritrovato in una camera dell'Hotel Roma a Torino. Sullo scrittoio un biglietto; "Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi". Fu la drammatica fine di un'esistenza costantemente minacciata da un senso di inadeguatezza alla vita, dall'ombra del fallimento, da un bisogno di affetti disperato e mai soddisfatto. Nato nel 1908 in un paesino delle Langhe, che ricorrono ossessivamente nei suoi scritti, Pavese trascorse gli anni dell'infanzia a Torino, segnato dalla morte precoce del padre. A Torino compì i propri studi e iniziò una feconda collaborazione con la casa editrice Einaudi, svolgendo un ruolo fondamentale nell'introdurre la cultura americana in Italia, e traducendo, tra gli altri, Melville e Joyce. Poi giunse la condanna al confino politico di Brancaleone Calabro, dopo il quale ebbe il dolore di vedere la donna amata sposata a un altro: fu la prima di una serie di delusioni amorose che lasciarono ogni volta un segno più profondo. Fino ad arrivare a quel fatidico giorno d'agosto e alla solitudine di una stanza d'albergo. Ripercorrendo le pagine dell'epistolario e del Mestiere di vivere, il diario che Pavese tenne per quindici anni, Lorenzo Mondo ne inquadra tutta l'opera letteraria, dalle traduzioni, ai romanzi, alle poesie, all'interno delle vicende biografiche; un taccuino segreto, rinvenuto dallo stesso Mondo tra le carte lasciate da Pavese, offre l'opportunità di rimettere in discussione l'ambiguo rapporto che lo scrittore ebbe con il fascismo e, più generalmente, con il mondo della politica. Quello che emerge è un cammino esistenziale tormentato ma letterariamente fecondo, interrotto solo quando il dolore della vita ha sopraffatto il potere consolatorio e conoscitivo della poesia, il profondo desiderio di amare ed essere amato.
 

 

 

 Massimo Donà


"Filosofia della musica"

Bompiani - Milano
 

Data di Pubblicazione: 2006

 

Il volume si propone di mostrare l'eterno e strettissimo rapporto che sin dalle origini lega filosofia e musica. Ogni vera riflessione filosofica deve riuscire a farsi musica per far risuonare nelle sue parole quella stessa gioia del sentire che i grandi compositori sanno donare a chi li ascolta, consentendoci così di volare sulle ali del sorprendente, nonché "innocente" ritmo che dà voce al mistero di ogni perfetta e salvifica armonia. Un excursus che da Bach arriva fino al jazz, ai Beatles, ai Rolling Stones.

 

 

Aldo  A. Mola

"Giosuè Carducci"

 Scrittore, politico, massone

Bompiani - Milano

Data di Pubblicazione: 2006

 

Con Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi lo scrittore Giosuè Carducci (1835-1907) fu il Maestro della Terza Italia dal Risorgimento alla prima guerra mondiale. Insegnò ad amare lo studio e l'impegno politico quale dovere del cittadino. La sua vita fu costellata di tragedie: la morte del fratello e dei due figli maschi, passioni amare, polemiche politiche, scandali, un'aggressione all'Università di Bologna in cui insegnava da quando aveva 25 anni. Chi fu Carducci? "Garibaldino" cantò la regina, repubblicano fu senatore del regno: un vero statista. Nel 1906 ebbe il premio Nobel per la letteratura perché dette voce a un ideale di validità universale: saldare la classicità greco-latina con l'Europa contemporanea. Qui se ne propone un ritratto a tutto tondo.

 

 

Giuseppe Carlo Marino

"Le Generazioni italiane dall'Unità alla Repubblica"

Bompiani - Milano

Data di Pubblicazione: 2006

 

Dopo l'ultimo lavoro che ha dedicato alla generazione del Sessantotto, Giuseppe Carlo Marino propone il suo viaggio nelle generazioni, alla ricerca dell'identità italiana nella dialettica tra giovani e anziani. Lo fa da storico, con un saggio assai documentato che ha però il respiro della letteratura e il dono di tenersi in bilico tra chiarezza analitica e pietas, rigore scientifico e disincantata ironia. Nel libro, la "grande storia" convive con la "piccola storia" della gente comune rappresentata dalla figura, simbolica e provocatoria, di un immaginario signor Rossi. Pagina dopo pagina, si ricostruisce il complicato rapporto degli italiani e delle italiane con se stessi e con il potere, in un racconto di idee, di sentimenti, di lotte e di passioni, tra vizi e virtù, coraggio e viltà. Da questo saggio davvero molto innovativo oltre a un'inedita analisi del pensare collettivo di un popolo, al maschile e al femminile - emergono nuove risposte ai problemi di interpretazione sollevati dalla tradizione liberale e da quelle socialista e cattolica, dal fascismo e dall'antifascismo, dall'incompleta democrazia del dopoguerra.
Conoscere il signor Rossi forse figlio di un garibaldino, forse fascista redento, forse padre di un sessantottino significa dotarsi di anticorpi contro tutte le cosiddette "educazioni ai valori" e di mezzi critici a fronte delle difficoltà e delle inquietudini del nuovo secolo.

 

 

 Lionello Sozzi


 "Il paese delle chimere"

Sellerio - Palermo

Data di Pubblicazione: 2007

 

 

«Era un’anima troppo ardente per accontentarsi della realtà della vita», dice a proposito di una sua eroina Stendhal. I modi per non accontentarsi della realtà della vita, gli stratagemmi usati dall’immaginazione o dall’intelligenza per riuscirvi – cioè le illusioni, le chimere, le utopie, le speranze – sono analizzati in questo libro attraverso un numero sterminato di fonti letterarie, narrative, poetiche, meditative della cultura occidentale. E tra le molte interessanti sorprese, vi è quella che delle varie epoche forse la più sensibile al ruolo delle illusioni e la più pronta a riflettervi fu l’Illuminismo, l’Età della Ragione, cioè di quella facoltà che impone un approccio al reale apparentemente opposto al vagheggiar chimere. Ma questa notizia in apparenza contraddittoria suggerisce quale sia la direzione di ricerca di questo studio di vastità e profondità inedite sul suo argomento. Non vi è contrasto od opposizione tra la ragione che giudica e conosce e l’illusione che allarga gli orizzonti. L’illusione non è un errore o uno sviamento, al contrario la sua presenza nella cultura occidentale è quello di un ruolo regolativo (si direbbe kantianamente): coltivare archetipi e modelli irraggiungibili e tuttavia insopprimibili, ideali assoluti e fecondi, anche se connessi in modo conflittuale e dialettico con la realtà. Non accontentarsi significa in qualche modo viverla concretamente, allargare la realtà; le illusioni ne sono parte. Le chimere anche assenti illuminano il quotidiano e ne compensano la pochezza. Il paese delle chimere, dice Rousseau, è l’unico degno di essere abitato.

 

 

Gian Luigi Beccaria

"Per difesa e per amore"
La lingua italiana oggi



Garzanti - Milano

Data di Pubblicazione: 2006

 

Insostenibile si fa talvolta l’assedio delle parole, che si moltiplicano su giornali e riviste, rimbalzano da spot e telefonini, ci aggrediscono dai manifesti pubblicitari, colano dai muri dei palazzi imbrattati, risuonano da radio e tv, sciamano nel polipaio di Internet. Nella babelica vitalità della nostra lingua, altre proposte giungono dall’inglese, altre ancora dai settori tecnici e specialistici, molte dai gerghi giovanili, mentre in sottofondo riemerge la vivacità dei dialetti.
Il grande fiume del bla-bla universale sembra sommergerci con termini spesso sconosciuti, enigmatici, petulanti, con un turbinare di voci che possono spesso manipolarci o allettarci, che ci disorientano e ci confondono ma anche ci attraggono, ci rischiarano, e ci consolano. Nel linguaggio continuiamo a cercare conforto: soltanto attraverso le parole possiamo conoscere il mondo, plasmare il pensiero, soltanto attraverso le pagine dei grandi scrittori riceviamo emozioni decisive e profonde.
Gian Luigi Beccarla, in Per difesa e per amore, ci dice «che lingua fa» oggi in Italia, disegna la mappa di un italiano ora «di plastica», ora invece fiorito melograno. Ricco di annotazioni sorprendenti, il libro è di lettura piacevole, ma anche utile e necessario perché soltanto conoscendo le parole, i loro usi e abusi, possiamo padroneggiare meglio i nostri discorsi, e soprattutto quelli di chi oggi – spesso con invadente arroganza – pretende di dirci la «verità».
 

 

Paoladele  Fiorentini

"Enrico Cimbali e la funzione sociale dello stato moderno"

edizione Maimone - Catania
 

Data di Pubblicazione: 2007
 

Enrico Cimbali nasce a Bronte nel 1855 e, nel pur breve arco della sua vita – muore infatti appena trentaduenne nel 1887 – lascia un’impronta non effimera nella storia giuridica italiana. Studioso di diritto civile, è tra gli esponenti più significativi della scuola del “socialismo giuridico”, fautore di un rinnovamento radicale degli studi della civilistica, all’insegna di una riforma dei metodi, dei contenuti e degli obiettivi che ne fondano la teoria e la pratica. I manoscritti, che qui vengono pre-sentati, immediatamente successivi alla celebre prolusione romana del 1881 sulla riforma dello studio del diritto civile, costituiscono una riflessione sullo sviluppo e sui compiti dello Stato nella società moderna, di grande significato nella temperie culturale in cui fu scritta, e ancora oggi di straordinaria attualità.

 

 

Gianfilippo Villari

"La Sicilia libertata"

edizione Maimone - Catania
 

Data di Pubblicazione: 2005

 

 
 

 

 

Maria C. Calabrese

Giuseppe Pagnano

Luisa Paladino

 

"Palazzo Pedagaggi"

edizione Maimone - Catania
 

Data di Pubblicazione:

 

 

Per lungo tempo gli studi storico artistici sulla Sicilia sono stati assenti dal panorama storiografico nazionale, avallando così la falsa immagine di una società povera e in ritardo di fronte ai grandi fenomeni e movimenti dell’arte moderna e contemporanea, dal Rinascimento in poi. Oggi possiamo fortunatamente affermare che “negli ultimi anni il passo avanti nella conoscenza della storia delle arti in Sicilia è stato immenso”. La scoperta di una storia dell’arte siciliana che non si limitasse ai soliti pochi noti, l’accelerazione delle ricerche, l’accumularsi delle conoscenze e il passaggio dalle centinaia alle migliaia di casi osservati, si devono alla vera e propria rivoluzione metodologica che ha abbandonato la pura critica estetica e l’analisi, l’expertise, della produzione di eccellenza o tale presunta perché più corrispondente a predeterminati canonici formali, per avviare una ricerca ampia e diffusa sul terreno, negli archivi, nelle biblioteche, nelle chiese, ovunque fosse possibile. Si è così iniziata la rubricazione di una ricca, articolata, diffusa presenza di prodotti artistici di ogni tipo e qualità, perfettamente inseriti nei coevi canoni estetico-artistici di ogni periodo considerato. Su questa scia si muove il contributo che gli autori di questo prezioso volume (M.C. Cala-brese, G. Pagnano, L. Paladino) ci offrono; piccolo volume, ma frutto di grande lavoro e impegno, ed in ogni caso importante e significativo per la nostra comunità, accademica e cittadina. Un primo contributo che, oltre il valore della conoscenza, porti - lo auguriamo - anche la curiosità di volere guardare agli ambienti in cui viviamo e lavoriamo con sguardo consapevole e qualche sentimento.

 

 

Nunzio Zago

"Da Dante a Brancati"

Sciascia editore -

Data di Pubblicazione: 2006

 

 

 
 

 

a cura di

Marina Calloni

 

"Violenza senza legge"

Genocidi e crimini di guerra nell'età globale.

(Con CD-ROM)

 

UTET

 

Data di Pubblicazione: 2006

 

Nonostante il monito più volte ripetuto a non dimenticare l'orrore dei conflitti mondiali e della Shoah, il Novecento si è chiuso con la perpetrazione di genocidi, come nel caso del Ruanda e della Bosnia Erzegovina. Come è potuto accadere ciò? A partire da tale quesito, "Violenza senza legge" analizza la natura e le fenomenologie delle "nuove guerre". Cruente forme di violenza organizzata hanno infatti connesso senza soluzione di continuità il secolo scorso col nuovo millennio, assecondando i nuovi ordini geopolitici e le potenze finanziarie. Guerre identitarie e fondamentalismo islamico si intersecano poi con conflitti armati di tipo "preventivo", nella "guerra totale al terrorismo". Le guerre sono così diventate "senza legge": sono amorfe, indefinite e ubique; prevaricano confini e norme internazionali, nonostante l'istituzione di tribunali penali internazionali e il sempre più pressante dibattito sulla centralità dei diritti umani e umanitari. Per trattare un tema tanto complesso quanto controverso sono però necessari più punti di vista. Ecco allora che il libro curato da Marina Calloni si svolge come una "ricerca polifonica", dove intervengono più attori sociali e autori: vittime e testimoni, ricercatori, giornalisti, fotografi, rappresentanti istituzionali, artisti. Il CD-ROM allegato al libro completa tale analisi, fornendo materiali inediti, documenti, testimonianze, fotografie e filmati sui conflitti degli ultimi anni.

 

 

Giangiorgio Pasqualotto


"Figure di pensiero"
Opere e simboli nelle culture d'Oriente

 

Marsilio - Venezia

 

Data di Pubblicazione: 2007

 


 

 

I buddhisti dicono: «Quando non pensi né male né bene, che cosa sei nel fondo?»
Questo è il centro del chan.
I confuciani dicono: «Quando le emozioni non sono attive, questo è il centro».
I taoisti dicono: «Là dove i pensieri non sorgono è il centro».
Il libro dell’equilibrio e dell’armonia
India, Tibet, Cina e Giappone sono i luoghi in cui il pensiero ha prodotto, oltre che parole profonde, figure sublimi. Ciò che alcune di queste figure (om, sri yantra, mandala, taiji tu, wu xing ed enso) ancora oggi comunicano, non è un concetto o un sistema di idee, ma modi e aspetti vitali di un’esperienza esemplare e decisiva: quella con cui la coscienza, dalla dispersione
nel mondo, ritorna al proprio centro e ne fa un baricentro.
Nel lungo viaggio ideale dall’India al Giappone queste figure hanno ridotto i loro elementi compositivi fino a raggiungere massima semplicità ed estrema intensità negli enso (cerchi) tracciati da alcuni Maestri del buddismo zen. Tuttavia, lungo questa millenaria avventura dello spirito, tali figure
hanno mantenuto una loro caratteristica fondamentale, quella di proporsi come strumenti di conoscenza, capaci di dare senso al mondo e alla vita anche ispirando opere di poesia, musica, pittura e architettura
 

 

 

Domenico Calcaterra

"Vincenzo Consolo: le parole, il tono, la cadenza"

Prova d'Autore - Catania

Data di Pubblicazione: 2007

 

 

di Katia Marino
24 Marzo 2007

Domenico Calcaterra
ed il suo brillante esordio editoriale.
Vincenzo Consolo, un poeta prestato alla narrativa. Una delle voci più singolari, autentiche, indignate della letteratura italiana del secondo Novecento. Ultimo erede d’una grande tradizione d’intellettuali impegnati.
Verga, Gadda, Pasolini, Sciascia a far da maestri e da sfondo. 

E la Sicilia. Ancora una volta, torna ad ammaliarci con la sua storia letteraria. Storia di una terra traboccante di passione, quella per la vita ed il suo più intimo sentire, e di ciò che da sempre distingue ogni buon siciliano, ossia il coraggio e la dignità di saperne sempre affrontare ogni momento a testa alta. Si aggiunga a tutto questo il prestigio di una scrittura il cui più grande pregio è quello di non consentire ripensamenti, una scrittura che non considera la possibilità di un “volgersi indietro” ed è quella di Vincenzo Consolo con la sua nobile e solitaria maestria.

 

 

Giovanni Carbone

"Ragusa e le perle della contea di Modica"

Dario Flaccovio editore  - Palermo

Data di Pubblicazione: 2005

 

 

 

Ragusa: una provincia che guarda verso l'interno dell'isola e volge le spalle a un mare proteso verso ogni altro luogo. Ultimo ponte d'Italia e d'Europa verso le zone più meridionali e lontane del Mediterraneo, ha un entroterra ricco di fascino e di storia. Tra memoria aristocratica e tradizione contadina, questo libro ci accompagna in un viaggio fra campagne e coste, spiagge e dune, monti e colline offrendoci una galleria di ricchezze naturalistiche e vestigia culturali inimitabili, attraverso Acate, Donnafugata, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria, Donnalucata, Punta Secca, Scoglitti, Cava D'Aliga, Kamarina e tanti altri centri.

 

 

Gloriana Orlando

"Italo Calvino: la ricerca di una via d'uscita allo sgomento esistenziale"

edizioni Boemi - Catania

Data di Pubblicazione: